Molti bambini hanno difficoltà a liberarsi, l’evacuazione può diventare dolorosa.
Cosa fare?
Anche in questo caso, la prima azione da fare è rivolgerti al pediatra, ti rassicurerà che non vi siano patologie.
Solo lui potrà prescriverti eventuali farmaci, lassativi, per favorire l’evacuazione.
Nel caso attieniti scrupolosamente alle dosi prescritte, un errore sarebbe aumentare di propria iniziativa il dosaggio sino a provocare diarrea.
Per la durata della terapia è fondamentale ascoltare il medico, protrarre l’utilizzo del medicamento senza prescrizione porta ad abituare l’intestino al purgante rendendolo pigro, generando un circolo vizioso, stitichezza, aria, quindi dolore.
La stitichezza è data dall’assenza di feci per uno o più giorni, seguita da un’emissione di piccole quantità per poi ritornare a nuove interruzioni.
Per i bambini svezzati l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale. I cibi moderni sono raffinati comportando una riduzione delle fibre presenti nell’alimento.
Il primo consiglio è evitare tutto ciò che è raffinato, acquista unicamente cibi freschi, frutta e verdura di stagione. La scelta della carne deve essere possibilmente di allevamento all’aperto, il pesce non di allevamento. Sono semplici regole base facili da seguire.
Riduci sino ad eliminare tutte le merendine, fagottini, cioccolata, biscotti, etc. Non è cibo, è un surrogato chimico di sostanze che il nostro corpo non riconosce come cibo.
Il cibo è la prima nostra medicina, restiamo in salute, oltre ad un sano stile di vita, dato dall’equilibrio di attività, riposo, soprattutto dal cibo con cui nutriamo ogni singola cellula del nostro corpo.
Questo vale per il tuo bambino, per te e per il resto della tua famiglia.
Per gestire l’alimentazione evita il fai-da-te, come seguire consigli pescati dai social oppure dal “sentito dire”. Se non sai come gestire il meglio un’alimentazione, sana e genuina rivolgiti ad un nutrizionista.
Eliminare e/o aggiungere alimenti nell’alimentazione del tuo bambino senza la certezza di agire nel modo corretto potrebbe generare maggiori disturbi digestivi, d’assimilazione sino alla malnutrizione.
Se ti sei persa il mio articolo con l’intervista fatta alla D.ssa Biologa Nutrizionista ti invito a rileggerlo.
L’intestino il secondo cervello
Stress, ansia e tensione nella pancia. Qui si trova un secondo cervello, con importanti funzioni che si riflettono sul resto dell’organismo.
Così come la nutrizione influenza l’intestino anche le emozioni, il pensiero, la mente inconscia influenzano la funzione di questa struttura.
Basi scientifiche confermano la correlazione tra emozioni/pensieri e funzionalità intestinale.
Riprendo le parole di Micheal D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University autore del best seller “Il Secondo Cervello” :
“Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule dell’intestino – spiega l’esperto americano ‐ producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere.
Nella pancia troviamo infatti tessuto neuronale autonomo. E non a caso, come detto prima, le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. L’intestino rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni o colori. E a input interni: emozioni e abitudini.”
La serotonina, l’ormone del benessere, è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche come:
ciclo sonno-veglia, senso di fame/sazietà, umore e peristalsi.
Un livello basso di serotonina può comportare disturbi dell’umore, problemi a dormire problemi ad evacuare, accentuare uno stato d’animo teso e ansioso.
Oltre a controllare il comportamento alimentare, fornendo un senso di sazietà, senza eccedere in pasti abbondanti.
Ti è mai capitato in un momento di stress di avere una fame da lupi, malgrado abbia fatto i regolari pasti giornalieri?
Se si, la responsabilità può essere data dai livelli bassi di serotonina. Per rimediare cerchi un alimento, tendenzialmente dolce, che ti appaghi i sensi.
Il secondo cervello, intestino non è legato unicamente alle reazioni dal cibo ingerito, come il cervello di sopra. Il tessuto enterico (sistema nervoso che governa le funzioni gastrointestinali) comunica con quello centrale (cervello), quando la persona ha dolori, problemi intestinali, ne risente anche a livello emotivo.
Oltre all’alimentazione come favorire il buon funzionamento, rilassamento ed il rilascio di serotonina?
I neuroni sparsi in tutto il corpo possono essere “massaggiati”, sia con il massaggio che stimola i recettori tattili, i recettori dei muscoli, dei tendini, il movimento, e la respirazione.
Imparare il massaggio infantile ti permetterà di aiutare il tuo bambino in caso di malessere, favorendo la produzione di serotonina.
La sequenza dedicata all’addome ripetuta più volte, nell’arco della giornata, (se il bambino è al nido puoi coinvolgere l’insegnante invitandola a massaggiare l’addome del tuo bambino) favorisce la peristalsi. Puoi scaricare il mio ebook dove troverai i consigli per eseguire il massaggio, l’elenco dei benefici del massaggio e la sequenza per l’addome. (Lo trovi in alto a destra)
Solo dopo che hai gestito l’alimentazione, massaggiato il tuo bambino, dovesse restare una difficoltà nell’evacuazione, potremo provare con la terapia manuale osteopatica a liberare le tensioni che alterano la motilità intestinale.
Ti ricordo che è un processo, se vi fosse resistenza del tessuto, potrebbero essere necessarie più sedute per liberare la zona addominale e “risvegliare” la muscolatura dell’intestino al fine che lavori da sola.
Lavoro a domicilio, per rispettare le esigenze del bambino e le tue di mamma.
Non avrai lo stress di recarti ad un corso di gruppo, oppure dover rinunciare perché i tuoi impegni non coincidono con gli orari proposti.
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Michela