In una società dove tutto scorre velocemente, gli eventi fluiscono ad un ritmo frenetico, quasi inarrestabile.
Il corpo e la mente umana non hanno la capacità di evolvere così velocemente abbiamo bisogno di tempo per imparare e acquisire nuove competenze.
Sia l’adulto ma soprattutto i bambini.
I bambini hanno il loro naturale percorso di crescita e di sviluppo
Il loro corpo in continuo movimento realizza sin dai primi mesi nuove capacità motorie e relazionali.
Dall’imparare a girarsi sulla pancia, rotolare, strisciare, sedersi gattonare, alzarsi, camminare….e impara ad imparare tramite l’imitazione.
La pediatra-pedagogista Emmi Pikler da oltre cinquant’anni concentra la propria attenzione sul diritto dei bambini a muoversi in modo attivo ed autonomo.
Ha studiato per diverso tempo le capacità motorie dei bambini valutando con interesse le caratteristiche dei loro percorsi di sviluppo e valorizzando il bisogno secondo cui i bambini necessitano di tempo per l’acquisizione dei movimenti e dei gesti quali mediatori per l’interazione sociale.
La comunicazione corporea è spontanea: mimica facciale, postura, tono muscolare, gestualità i vocalizzi, anche gli oggetti presenti nel loro spazio vengono anche utilizzati per comunicare.
Attraverso il corpo e il gioco “parlano” ed esprimono le loro sensazioni, emozioni il bisogno di autonomia e di protezione, paura e desideri.
Incoraggiare il movimento libero del corpo, a suo piacimento tenendo in considerazione le sue competenze e capacità.
Il controllo del corpo si costruisce con la maturazione delle funzioni neuro-fisiologiche dell’intero organismo e dello sviluppo del bambino, un continuo rimettersi in “equilibrio” da un passaggio all’altro del suo sviluppo aumentando progressivamente le sue abilità.
Un ambiente che gli permetta di sviluppare quelle capacità in sicurezza dove potrà sperimentare la perdita di equilibrio imparando a conoscere i propri limiti.
Voler anticipare lo sviluppo comporta una difficoltà ad integrare le diverse competenze-funzioni.
Una stimolazione eccessiva dell’attività motoria, come camminare, non evolve di pari passo con le competenze sociali e della sfera cognitiva.
Per cui il bambino impara a mettere velocemente una gamba davanti all’altra. Passa velocemente alla fase esplorativa diminuendo l’interazione sociale affettiva che avviene quando “è fermo” e condivide lo spazio e i giochi con altri bambini e/o persone.
Lo sviluppo motorio va a braccetto con lo sviluppo psicologico. Per cui lasciare che il bambino esplori da se l’ambiente, è un bambino che non avrà bisogno costante di supporto e rassicurazione in quanto è in grado di gestire le azioni e reazioni del suo corpo con fiducia in sé.
Cosa succede al corpo del bambino se vengono anticipate le tappe?
Ad esempio mettere un bambino in posizione seduta quando non è ancora “pronto”, la sua tonicità muscolare è passiva, le articolazioni degli arti inferiori non danno ancora il supporto e la sicurezza necessari per mantenerlo seduto.
Far esplorare al bambino, girarsi, cambiare posizione, rotolare, strisciare,…rispettando le fasi evolutive gli permetterà una “maturazione” degli arti inferiori, rendendoli forti e stabili fornendo un supporto sicuro per il movimento e l’equilibrio.
L’attività motoria invierà informazioni al cervello del bambino anche di carattere sensoriale che gli permetterà una completa “mappazione” della complessa funzione corporea, gestione sensoriale ed emotiva.
Acquisendo queste informazioni spero sia più facile comprendere perché non bisogna forzare, anticipare le tappe del proprio bambino.
Quando è pronto …farà da solo!
Quello che puoi fare è accompagnare il tuo bambino con il massaggio infantile, favorirai la stimolazione sensoriale nel rispetto delle sue tappe evolutive e favorirai il rilassamento del corpo.
Il massaggio è molto utile qualora vi fosse una restrizione di movimento, questa si potrebbe manifestare e notare quando bambino predilige una posizione rispetto ad un’altra, ad esempio gradisce stare sdraiato su di un lato anziché l’altro. In terapia manuale potrebbe far pensare ad una “rigidità” muscolare-fasciale di una particolare zona.
Massaggiare il tuo bambino, effettuare gli esercizi proposti al termine della sequenza del massaggio, favorisci quella che in terapia manuale viene chiamata mobilizzazione.
Ad esempio la mobilizzazione del bacino e delle gambe favorisce la normalizzazione tissutale e articolare di questa parte.
Zona che regola attraverso le fibre parasimpatiche sacrali, da cui risalgono i collegamenti dei due plessi ipogastrici portando stimoli parasimpatici* a segmenti del colon, con lo scopo di ridurre quello che sono i disagi delle coliche, stitichezza, etc.
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Sarò felice di accompagnarti in questo percorso con il tuo bambino.
A presto,
Michela
*sistema nervoso parasimpatico: interviene nel controllo delle funzioni corporee involontarie